lunedì 23 maggio 2011

V sezione, capitolo 26; pagina 166.

'Aveva imparato a rispettare il baratro che aveva scavato attorno a sé. Anni prima aveva provato a saltarlo, quel baratro, e c'era cascato dentro. Ora si accontentava di sedersi sul ciglio,
con le gambe a penzoloni nel vuoto'.
'La solitudine dei numeri primi', Paolo Giordano.



Matthew Shadows canta in sottofondo.
La tazza di latte fumante è sul tavolinetto.
Il libro fra le mani.
Impressionante quanto possano essere
devastanti  certi libri.
Parole che fanno più male delle lame.
Scene viste e riviste.
Specchi cartacei che irrorano di niente
il tuo essere sepolto sotto le ostilità
di una guerra senza nemico.
Senza possibilità di vittoria.

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